Feedback: l’importanza di una risposta

La vita è fatta di domande e di risposte. Se delle prime siamo sommersi, le seconde invece sono sempre troppo poche. Per le persone è importante ricevere un feedback e lo è ancora di più quando si tratta di un’attività che occupa buona parte della vita, il lavoro.

Quando una persona si candida ad un annuncio di lavoro significa che sta cercando un’occupazione o nuove opportunità. Nel momento in cui il Recruiter contatta qualcuno sicuramente è perché ha suscitato in lui curiosità, vedendo nel suo profilo un potenziale candidato. È così che inizia il processo di selezione.

L’importanza di una risposta anche in caso di esito negativo

Durante i colloqui possono emergere determinate esperienze o situazioni che durante la lettura del cv non erano emerse. Si può scoprire, quindi, che il candidato che si pensava perfetto per la posizione in realtà non è quello giusto.

Ricontattare il candidato per dargli un feedback sarebbe un atto dovuto e dargli delle risposte sarebbe visto come un gesto di professionalità e di umanità. Rappresenterebbe un segno di rispetto e di lungimiranza, perché se quel candidato non è idoneo per la selezione di oggi potrebbe esserlo un domani. Inoltre, in questo modo il Recruiter darebbe una buona immagine dell’azienda che rappresenta, lasciando al candidato un’impressione positiva.

Il feedback non deve essere per forza una chiamata, può anche essere un’e-mail in cui si spiegano brevemente i motivi che hanno portato a questa decisione. Sarebbe importante però che l’e-mail non fosse quel classico “copia e incolla” ma una risposta personalizzata per ogni candidato, per farlo sentire ancora più importante e valorizzato. In questo modo si dimostrerebbe che, nonostante la selezione non sia andata a buon fine, si ha comunque piacere a dargli un riscontro, facendogli capire che non è soltanto un cv tra tanti, ma una risorsa a cui abbiamo dato valore.

Quali conseguenze comporta non dare un feedback?

Lasciare in sospeso i candidati è sbagliato, soprattutto per chi un lavoro non ce l’ha. Inoltre, tutto questo potrebbe tornarci indietro come un boomerang perché si avranno candidati sempre meno motivati ad ascoltare offerte di lavoro in maniera interessata.

Cercare lavoro è un vero e proprio lavoro: richiede tempo ed energie e io lo so bene perché prima di essere una Recruiter sono stata una candidata. So cosa vuol dire non ricevere delle risposte restando in attesa.

Cosa consiglio ai colleghi Recruiter?

Comunicare delle risposte è quindi fondamentale per noi Recruiter, sia in caso positivo che in caso negativo. Rappresenta anche un modo per mantenere dei rapporti e per coltivare delle relazioni nel tempo con quei candidati, perché mai dire mai, in futuro potrebbero essere proprio ciò che stiamo cercando e aver lasciato un’ottima impressione farà iniziare il processo di selezione con una marcia in più.

Quindi, colleghi recruiter, mi rivolgo a voi: dare un feedback è un’attività che richiede pochi minuti del nostro tempo e ci farà apparire persone serie, corrette e che svolgono il loro lavoro in modo efficiente. Nella vita i “no” ci saranno sempre, ma è meglio dire un no che lasciare le persone in un limbo con false speranze.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Shopping Basket