LinkedIn non è solamente un social network utilizzato dai recruiter. Infatti, può – e deve essere – uno strumento utile anche per il candidato che vuole “essere cercato” per un’eventuale opportunità di lavoro. Spesso, i recruiter sono in difficoltà nello svolgere la ricerca su LinkedIn, sia a causa della difficoltà di trovare profili adeguati al settore in cui si sta cercando, sia perché gli utenti non colgono le grandi potenzialità nascoste in questa piattaforma.
Cosa dovrebbe fare il candidato?
LinkedIn è un social network a tutti gli effetti e, come tale, richiede un certo investimento di tempo: se usato bene, può essere un’ottima vetrina. In altri termini, il candidato deve essere in grado di farsi trovare, rendendo quindi il suo profilo chiaro, trasparente ed interessante. Sul lato pratico, spesso si osservano profili incompleti e spenti (ad esempio, senza alcuna foto). Un profilo, per essere considerato attraente da parte del recruiter, dovrebbe trasmettere credibilità e completezza, inserendo anche qualcosa di personale (ma comunque utile ai fini della selezione), ponendosi domande come:
- cosa faccio?
- che problemi risolvo?
- che impressione voglio dare come persona?
- quali sono i miei hobby?
Di fatto, nonostante si tratti di un profilo professionale, si possono evidenziare anche gli hobby e le passioni, in quanto spunti importanti per fornire elementi di discussione durante un eventuale colloquio. Anche l’inserimento di keyword è significativo, in quanto il recruiter, nel momento in cui avvia una ricerca, lo fa attraverso parole chiave per individuare il profilo più adatto alle sue esigenze.
Cosa dovrebbe fare il recruiter?
Evidentemente, dall’altro lato, anche il profilo del recruiter deve essere completo, adeguato e credibile, in quanto ne va della sua reputazione come professionista. In effetti, il candidato incuriosito deve poter trovare conferma della professionalità e veridicità delle informazioni nel profilo del suo recruiter.
Inoltre, si osserva che un errore comune commesso dai recruiter è quello di non creare una community importante, ma usare LinkedIn come un semplice database di CV: si sminuisce, così, il concetto della piattaforma “sociale”. Questo aspetto è importante, perché solo creando una vera community e solo se usato con intelligenza e professionalità, LinkedIn può essere impiegato come mezzo per trovare, coinvolgere, costruire e coltivare relazioni con potenziali candidati.
Concludendo, nella fase di ricerca di lavoro, sia dal lato del candidato che dal lato del recruiter, ciò che conta veramente sono le relazioni, la credibilità, il personal brand e la completezza del profilo per costruire un rapporto con le persone. Il tempo ben investito porterà sicuramente a dei buoni risultati.